Come scegliere l'abbigliamento impermeabile e i tessuti traspiranti più adatti

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Lavorare all’aperto significa essere esposti ogni giorno a condizioni meteorologiche diverse: pioggia, vento, neve, caldo o umidità. In questi casi, la scelta del giusto abbigliamento fa davvero la differenza.
Oggi sul mercato è disponibile una gamma sempre più ampia di capi da lavoro progettati per offrire protezione dagli agenti atmosferici senza rinunciare al comfort. Alcuni sono pensati per essere impermeabili, altri per garantire massima traspirabilità: solo pochi riescono a combinare efficacemente entrambe le caratteristiche.

Con così tante opzioni tra cui scegliere, come si fa a individuare l’abbigliamento più adatto al proprio lavoro e alle proprie esigenze?

In questo articolo ti guidiamo passo dopo passo nella scelta dell’abbigliamento impermeabile e traspirante più efficace, spiegandoti come interpretare le classificazioni tecniche, quali materiali offrono le migliori prestazioni e quali aspetti considerare per lavorare sempre in sicurezza e nel massimo comfort, qualunque sia la condizione meteo.

Abbigliamento impermeabile 

Quando si lavora sotto la pioggia o in ambienti umidi, un buon capo impermeabile è essenziale. Le giacche e i pantaloni impermeabili sono realizzati con tessuti dotati di uno speciale rivestimento o membrana che impedisce all’acqua di penetrare, mantenendo il corpo asciutto anche in condizioni difficili.

Non tutti i capi, però, offrono lo stesso livello di protezione: esistono diversi gradi di resistenza all’acqua, espressi in millimetri (mm). Questo valore indica la pressione che il tessuto può sopportare prima che l’acqua inizi a filtrare.

Ecco le principali classi di impermeabilità:

  • 5.000 mm: buona protezione da piogge leggere o brevi, ma non sufficiente in caso di forti acquazzoni;
  • 10.000–15.000 mm: ottima resistenza per piogge intense o nevicate. Tuttavia, in caso di contatto prolungato con superfici bagnate o pressione (ad esempio inginocchiandosi o portando carichi), il tessuto può iniziare ad assorbire acqua;
  • 20.000 mm e oltre: massima protezione anche durante piogge forti e prolungate. Ideale per chi lavora a lungo all’aperto o in condizioni estreme, con movimenti che esercitano pressione sul tessuto, come il contatto con il terreno o l’uso di zaini pesanti.

Sebbene alcuni capi combinino impermeabilità e traspirabilità, nella maggior parte dei casi un capo eccelle in una funzione più che nell’altra. Capire questo equilibrio è fondamentale per scegliere l’indumento giusto in base al tipo di lavoro e alle condizioni meteo.

Tessuti traspiranti

Quando l’attività fisica è intensa o le temperature sono elevate, la traspirabilità del tessuto diventa fondamentale. I capi traspiranti sono progettati per permettere al sudore di passare dall’interno all’esterno del tessuto, in un processo chiamato wicking. In pratica, l’umidità viene allontanata dalla pelle e fatta evaporare sulla superficie esterna del capo, mantenendo il corpo asciutto e confortevole.

Anche in questo caso esistono diversi livelli di traspirabilità, misurati in grammi di vapore acqueo che un metro quadrato di tessuto può far evaporare in 24 ore (g/m²/24h). Più alto è il valore, maggiore è la capacità del tessuto di lasciar uscire l’umidità.

Ecco le principali classificazioni di traspirabilità:

  • 5.000–10.000 g/m²: ideale per un uso all’aperto generico o per lavori leggeri in condizioni moderate. Se però il lavoro è fisicamente impegnativo, questo livello potrebbe non bastare.
  • 10.000–15.000 g/m²: adatto per attività leggere o moderate. Tuttavia, chi tende a sudare molto potrebbe non rimanere completamente asciutto.
  • 15.000–20.000 g/m² e oltre: eccellente traspirabilità per lavori fisici intensi. Questo livello consente di muoversi liberamente e restare asciutti anche dopo ore di attività continuativa.

Scegliere un tessuto traspirante adatto significa garantirsi comfort, libertà di movimento e benessere per tutta la giornata, anche quando il ritmo di lavoro è elevato o il clima è caldo e umido.

Classificazione EN 343: capire le prestazioni dei capi da lavoro

Quando si sceglie un capo da lavoro per l’esterno, è importante controllare la classificazione EN 343 riportata sull’etichetta CE all’interno dell’indumento. Si tratta di uno standard europeo che certifica la protezione contro la pioggia e le condizioni di maltempo, valutando due parametri fondamentali: la resistenza alla penetrazione dell’acqua e la traspirabilità del tessuto.

Entrambi i valori vengono espressi con una scala da 1 a 3, dove 3 rappresenta il livello di prestazione più elevato.

Resistenza alla penetrazione dell’acqua

  • Classe 1: livello minimo di protezione dalla pioggia.
  • Classe 2: livello intermedio di protezione.
  • Classe 3: massima protezione dall’acqua, ideale per piogge intense e prolungate.

Traspirabilità

  • Classe 1: il capo non è considerato traspirante secondo la norma EN 343.
  • Classe 2: livello medio di traspirabilità.
  • Classe 3: livello massimo di traspirabilità, indicato per lavori fisicamente impegnativi.

Un capo con classificazione EN 343: 3/3 offre quindi la combinazione migliore di impermeabilità e comfort, rappresentando lo standard più alto di protezione in caso di maltempo.

È utile ricordare che non tutti i giacconi, le giacche o i pantaloni da lavoro sono adatti a ogni situazione. Le condizioni climatiche e l’intensità del lavoro variano: per questo motivo, conviene disporre di più capi impermeabili e traspiranti, così da poter scegliere sempre la soluzione giusta in base alla stagione e al tipo di attività.

Come fanno gli indumenti ad essere sia impermeabili che traspiranti?

Può sembrare un controsenso: come può un tessuto impedire all’acqua di entrare e, allo stesso tempo, permettere al sudore di uscire?
Gli unici materiali davvero impermeabili sono la gomma o la cera, ma lavorare con questi indumenti sarebbe scomodo e poco pratico: sono pesanti, rigidi e poco traspiranti.

Per questo motivo, la maggior parte dei capi da lavoro pensati per agricoltura, edilizia o silvicoltura punta su un equilibrio tra impermeabilità e traspirabilità. Tutto dipende dalla struttura del tessuto e dal modo in cui vengono combinati i vari strati.


Tipi di struttura del tessuto per l’abbigliamento da esterno

I capi impermeabili sono solitamente realizzati con due, due e mezzo o tre strati.
Lo strato esterno, di solito in poliestere o nylon, è trattato con un rivestimento DWR (Durable Water Repellent) che fa scivolare via l’acqua dalla superficie. Non è di per sé impermeabile, ma rappresenta la prima barriera contro l’umidità.

Sotto di esso si trova la membrana, spesso in ePTFE (politetrafluoroetilene espanso), nota anche come Teflon. Questa contiene microscopici fori: troppo piccoli perché passi l’acqua, ma abbastanza grandi da far uscire il vapore. Per proteggerla da sudore e oli, la membrana viene solitamente rivestita con uno strato di poliuretano.

Insieme, strato esterno e membrana formano il laminato, che viene poi unito a un terzo strato interno. Ed è proprio qui che si distingue la costruzione a 2, 2,5 o 3 strati.

Tessuti a 2 strati (2L)

I capi a due strati offrono una vestibilità comoda e ampia. Il laminato è accompagnato da una fodera interna in tessuto o rete, non incollata, che protegge la membrana da oli e sudore.
Sono più economici, ma offrono prestazioni inferiori sia in impermeabilità sia in traspirabilità: ideali per un uso occasionale o in condizioni moderate.

Tessuti a 2,5 strati (2,5L)

In questo caso, l’interno del tessuto è rivestito con un sottile strato protettivo spruzzato o verniciato.
Il risultato è un capo leggero, compatto e facile da ripiegare, con una vestibilità più aderente rispetto ai 2L.
È la struttura più comune per gli impermeabili standard, con un buon equilibrio tra protezione e comfort, anche se meno traspirante e resistente rispetto a un 3 strati.

Tessuti a 3 strati (3L)

I tessuti a tre strati uniscono in modo permanente strato esterno, membrana e fodera interna.
Sono più solidi e resistenti, spesso percepiti come “rigidi”, ma offrono le migliori prestazioni in termini di impermeabilità e durata nel tempo.
Sono la scelta ideale per chi lavora molte ore all’aperto in condizioni impegnative, anche se rappresentano la soluzione più costosa e tecnica.

Anche il miglior tessuto può perdere efficacia se le cuciture non sono sigillate.
Le cuciture, infatti, sono i punti in cui il tessuto viene perforato durante la lavorazione e possono lasciare filtrare l’acqua. Per evitarlo, vengono ricoperte con un nastro impermeabile.
Un capo con cuciture completamente nastrate garantisce la massima impermeabilità anche sotto pioggia intensa o pressione prolungata.

Cura e manutenzione dell’abbigliamento impermeabile

Un capo tecnico di qualità dura a lungo solo se curato correttamente.
È fondamentale seguire le istruzioni di lavaggio del produttore, evitando in particolare ammorbidenti, che possono ostruire i microfori della membrana e comprometterne la traspirabilità.

Nel tempo, il trattamento DWR tende a degradarsi a causa di usura, sporco e lavaggi. In questi casi è possibile rigenerare l’idrorepellenza con prodotti specifici, come quelli a base di silicone (ad esempio NikWax).

Anche il tipo di membrana influisce sulle prestazioni e sulla manutenzione:

  • eVent offre un’elevata traspirabilità, ma può richiedere trattamenti di reproofing più frequenti.
  • GORE-TEX è rinomato per la capacità di mantenere il calore e per l’eccellente impermeabilità, con una durata nel tempo superiore alla media.
Hai bisogno di maggiori informazioni?

Se non hai le idee chiare sulla struttura dei tessuti impermeabili o ancora non sei sicuro di quale marca o tipo di abbigliamento sia più adatto a determinati lavori in determinate stagioni, non tirare a indovinare! Siamo qui per un motivo: contatta i nostri specialisti o rivolgiti al rivenditore Kramp più vicino a te.

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